Le immagini di questa raccolta, nascono essenzialmente dall’esigenza di rendere visibile la sollecitudine di Cristo verso i suoi fedeli per mezzo di Francesco, reso con l’impressione delle Stimmate, sommamente capace di comunicare il Signore Gesù con la parola e la vita ma anche con la materialità del gesto e dell’espressione corporale.
II ruolo e la responsabilità di comunicare Cristo è ben fisso nella coscienza di Francesco, sia che parli con Frate Leone, o converta il lupo di Gubbio, o che sia assorto in contemplazione.
Gli autori di queste immagini, anche di quelle più umili, sembrano aver colto appieno questa idea volendo perpetuare nel tempo, anche attraverso la semplicità del segno grafico, la presenza di Francesco da cui traspare quella di Cristo.
“Cristo rinnova la sua vita e la sua passione in un uomo, cioè Francesco povero e mendico” . In questa espressione dei Fioretti è tutta la dimensione cristologica della vita di S. Francesco e di questa raccolta di stampe.
Cristo che parla, che soffre e salva traspare, come in filigrana, dai gesti e dalla vita di Francesco per ridare linfa a una umanità che i cronisti tardo medievali non esitano a presentare avvolta nel gelo di vecchiaia precoce e senza speranza.
Questa capacità che Francesco ha di comunicare Cristo con la parola ma anche con la materialità del gesto e dell’espressione corporale, è messa in luce da queste stampe con una consapevolezza più intuitiva che riflessa ma sempre grandemente lucida e conseguente. Questo credo sia il motivo della quasi totale assenza in queste immagini di motivi devozionalistici di tipo sentimentale e privatistico. In qualche maniera s’intuisce che S. Francesco è bene comune a cui ci si può accostare solo con animo aperto e disponibile.
La Fraternità francescana di S. Matteo spera che questo modesto contributo iconografico sia per tutti un momento di meditazione sulle “grandi cose che il Signore ha fatto” per mezzo del suo signifer et thesaurarius Francesco.
p. Mario Villani o.f.m.