La Biblioteca in breve
Eretta a biblioteca provinciale, dal 1970 la Biblioteca francescana provinciale svolge servizio pubblico, mettendo attualmente a disposizione una consistenza di patrimonio librario che si aggira sui 200.000 volumi (di cui, già catalogati: 5.699 libri antichi e 49.000 libri moderni), oltre a circa 455 periodici e 3.000 materiali audiovisivi.
La biblioteca custodisce ed espone anche raccolte archeologiche (preistoriche, protostoriche e medievali) e liturgico-devozionali (ex voto dipinti, statue sotto campana, reliquiari, suppellettili liturgiche).
Già riconosciuta nel 1984 come biblioteca di ‘interesse locale’ dalla Regione Puglia, nel 2019 il Ministero per i beni e le attività culturali-Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata ha notificato che la Biblioteca riveste ‘eccezionale interesse culturale’.
Dal 2020 è inoltre sede dell’Archivio Storico provinciale dei Frati minori di Puglia e Molise.
- Altre denominazioni
- Biblioteca del Convento di S. Matteo
- Biblioteca francescana provinciale “P. Antonio Fania”
- Biblioteca provinciale Frati Minori di Puglia e Molise
- Tipologie di utenza: Tutti
- Postazioni per lettura: 15
- Totale presenze annue: 1616
- Statuto: Scarica il documento
- Regolamento: Scarica il documento
- Tipo ente proprietario: Ordine religioso
- Ente proprietario dell’istituto: Provincia San Michele Arcangelo dei Frati Minori di Puglia e Molise
Bibliolab – Il progetto
La Biblioteca “Padre Antonio Fania”, ad oltre un secolo dalla sua istituzione, è uno scrigno custode di saperi e un punto di riferimento per l’intera comunità culturale. Con la realizzazione del BIBLIOLAB nel 2023, la Biblioteca si è dotata di attrezzature hardware e software per la conservazione e la valorizzazione del suo patrimonio, avviando la catalogazione digitale delle risorse bibliografiche, archivistiche e museali e ampliando i servizi offerti agli utenti.
Grazie a BIBLIOLAB la Biblioteca si è dotata di un’Officina, luogo della conservazione e della tutela del patrimonio finalizzato alla sua conoscenza, con l’obiettivo istituzionale di ogni intervento nel campo dei beni culturali; di Laboratori interdisciplinari, luoghi della ricerca, dello studio, del fare aperti a studiosi e ragazzi; della Sala Multifunzioni, luogo della condivisione degli eventi e della rappresentazione dei risultati di studio e ricerca raggiunti nella Biblioteca.
La Biblioteca Francescana Provinciale “P. A. Fania”
La storia della Biblioteca francescana provinciale si identifica con quella del Santuario di San Matteo e della Provincia religiosa dei frati minori di Puglia e Molise che l’ha istituita nel 1905 come biblioteca per lo Studio teologico. Eretta a biblioteca provinciale, dal 1970 essa svolge servizio pubblico, mettendo attualmente a disposizione una consistenza di patrimonio librario che si aggira sui 200.000 volumi (di cui, già catalogati: 5.699 libri antichi e 45.150 libri moderni), oltre a circa 455 periodici e 3.000 materiali audiovisivi. La biblioteca espone anche raccolte archeologiche (preistoriche, protostoriche e medievali) e liturgico-devozionali.
Già riconosciuta nel 1984 come biblioteca di ‘interesse locale’ dalla Regione Puglia, nel 2019 il Ministero per i beni e le attività culturali–Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata ha notificato che la Biblioteca riveste ‘eccezionale interesse culturale’. Dal 2020 è inoltre sede dell’Archivio Storico provinciale dei frati minori di Puglia e Molise.
La Biblioteca in breve
Nata nel 1905 come biblioteca dello Studio teologico dei Frati Minori del Convento-Santuario di San Matteo, la Biblioteca francescana provinciale, intitolata all’eminente frate teologo e vescovo fr. Antonio M. Fania da Rignano Garganico (1804-1880), dal 1970 è aperta al servizio pubblico.
Nel 2019 è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura – Soprintendenza Archivistica e Bibliografica di Puglia e Basilicata quale biblioteca di ‘eccezionale interesse culturale’. Grazie ad essa, l’Ente proprietario, che è la Provincia di San Michele Arcangelo dei Frati Minori di Puglia e Molise, mette a disposizione un patrimonio librario che si aggira, attualmente, sui 300.000 volumi, inclusi 7.000 libri antichi[1], oltre ad un’emeroteca di circa 455 testate e a materiale audiovisivo, grafico, musicale, cartografico, filiconico e numismatico. Con il progetto BiblioL.A.B.-libri, ambiente, biodiversità, finanziato dal Bando Beni Ecclesiastici della Regione Puglia (Por 2014-2020-Azione 6.7) gli spazi sono stati riorganizzati su quattro piani del complesso conventuale per comprendere una superficie di circa 1.700 m2 e contenere oltre 4,5 Km lineari di scaffalature. Dal 2020 è sede dell’Archivio Storico provinciale dei Frati Minori di Puglia e Molise[2] cui sono dedicati ulteriori 220 m2 di spazi e depositi dedicati. Espone, inoltre, la sezione Archeologica del locale Museo di Storia, liturgia e arte.
Come biblioteca generalista, tra le altre, ospita sezioni con testi di Riferimento, Filosofia, Pedagogia, Psicologia, Teologia, Agiografia, Storia della Chiesa, Francescanesimo, Bibbia, Storia delle religioni, Scienze sociali, Educazione, Linguistica, Scienze naturali, Biologia, Zoologia, Matematica, Tecnologia, Scienze applicate, Arte, Arte sacra, Architettura, Iconografia, Fotografia, Musica, Cinema, Teatro, Letteratura e Narrativa italiana, Lingua e Letteratura Latina, Lingua e Letteratura Greca, Letterature straniere, Geografia, Storia antica, Archeologia, Storia d’Europa, Storia d’Italia, Storia del Mezzogiorno, Storia della Puglia, Storia della Capitanata, Storia del Gargano.
I suoi ambiti di specializzazione includono: Filosofie contemporanee, Esegesi biblica, Francescanesimo (Storia, Filosofia, Teologia, Agiografia, Arte e Spiritualità); Teologie contemporanee, Storia della Chiesa, Storia del francescanesimo di Puglia e Molise, Storia e Archeologia locale, Odeporica. Queste collezioni sono periodicamente aggiornate.
Aderendo al Polo Bibliografico della Puglia la Biblioteca francescana partecipa alla catalogazione nel Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) incrementando di circa 3.000 titoli annui il suo catalogo che attualmente conta circa 55.000 libri moderni e 6.700 libri antichi. Effettua, inoltre, i servizi di prestito interbibliotecario, intersistemico, personale e Document Delivery.
Mette a disposizione di utenti, gruppi e associazioni una Sala polifunzionale (Sala M. Manicone) dotata di tavoli da lavoro, poltrone, connessione internet e attrezzature per video-conferenze, una Sala Lettura (Sala A. Fania) con postazioni informatiche e WiFi gratuito per l’accesso alle banche dati, una Sala Convegni (Auditorium) da 100 posti, Laboratori per il restauro e la pulizia del libro, per la grafica digitale, per la digitalizzazione e il rilievo laser, dotati di apposite attrezzature, incluso uno scanner planetario e uno scanner 3D. Offre servizio di Reference personalizzato, Servizi di riproduzione fotocopie, fotografica e digitale dei documenti, Servizio di editing e layouting di libri e stampe, Servizio di guida e accompagnamento alle collezioni museali, alle mostre e alle esposizioni temporanee per gruppi e scolaresche (su prenotazione).
Promuove e organizza eventi culturali di formazione e informazione e attività di valorizzazione delle proprie raccolte e promozione della lettura, in collaborazione con Pagine d’Autore e altri gruppi e associazioni del territorio.
Collabora con centri di ricerca e associazioni per stage e tirocini rivolti a studenti universitari e tutoraggio per il PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) degli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori.
Il patrimonio della Biblioteca
Fondi di importanza prevalente: Letteratura religiosa di Puglia, Storia religiosa di Puglia, Storia di Capitanata e Gargano, Storia generale, Storia della Chiesa, Agiografia, Bibliografia, Storia dell’Arte, Filosofia, Psicologia, Storia delle religioni, Teologia (Sacra Scrittura, Patristica, Magistero, Diritto Canonico, Liturgia, Dogmatica, Cristologia, Ecclesiologia, Morale, Spiritualità, Pastorale, Catechetica e Omiletica), Letteratura latina e greca, Letteratura italiana e straniera, Diritto Civile, Narrativa italiana e straniera, Linguistica e Dialettologia.
Altre sezioni includono: Geografia, Archeologia, Iconografia, Terra Santa, Francescanesimo, Odeporica e Pellegrinaggi, Musica, Cinema e Teatro, Scienze, Tecnologie, Pedagogia, Botanica, Cucina regionale, ecc.
Sezioni di carattere-generale: Opere generali, Enciclopedie universali (dal XV al XI sec.), Enciclopedie tematiche (Storia, Archeologia, Filosofia, Letteratura, Geografia, Tecnica, Arte, ecc.), Dizionari, Thesauri, Corpora, Repertori bibliografici, Opere poligrafiche, Strumenti linguistici, ecc.
Sezioni Specialistiche: Storia della Puglia, Storia del francescanesimo in Puglia e Molise, Sezioni teologiche, bibliche, filosofiche, artistiche, letterarie, linguistiche (lingue bibliche).
Storia e antropologia
La sua vita si identifica con quella del Santuario di San Matteo, di cui è emanazione. Già dall’inizio del sec. XX, al ritorno dei Frati dopo la forzata lontananza dovuta alle vicende risorgimentali, la biblioteca fu avvertita come la naturale prosecuzione del Santuario.
Nacque come esigenza dello Studio di Teologia da poco istituito. Il suo primo catalogo contava solo 250 volumi.
Uno degli artefici più convinti e tenaci fu P. Diomede Scaramuzzi, di San Giovanni Rotondo, giovanissimo e non ancora sacerdote, già autore di pregevoli opere di teologia. Il P. Scaramuzzi per tutta la vita ha sentito la magia di questi luoghi così densi di profumi; al finire dei suoi giorni, ricordando tanta grazia, offrì al convento di San Matteo, insieme ai suoi ultimi pensieri, anche la sua preziosa biblioteca accumulata in tanti anni di ricerche e di studi.
Nel 1937 la Biblioteca aveva quasi 7.000 volumi che nel 1939 crebbero ad oltre 15.000. Da quel momento la Biblioteca cominciò a interessare anche il mondo della cultura laica, le Università, gli Istituti di ricerca.
Tra il 1960 e il 1970 l’idea maturò con l’aiuto di intellettuali di grande valore, attenti alle potenzialità culturali dei Frati Minori di Puglia.
Fra questi amici, ci è caro il ricordo del prof. Angelo Ciavarella, Direttore della Biblioteca Palatina di Parma, del prof. Antonio Quacquarelli dell’Università di Bari, del prof. Antonio Caterino sovrintendente ai beni librari della Puglia, dei fraterni amici prof. Tommaso Nardella e prof. Pasquale Soccio.
Nel Capitolo Provinciale del 1970 fu stabilito di concentrare i fondi librari dimenticati dalle soppressioni e ancora giacenti nei vari conventi in tre grandi Biblioteche site nei conventi di San Matteo a San Marco in Lamis, della Madonna della Vetrana a Castellana-Grotte e in quello di San Giovanni dei Gelsi a Campobasso.
Il rapporto fortemente propositivo stabilito tra il mondo laico e i religiosi francescani di San Matteo è stato il binario principe su cui la Biblioteca si è sviluppata e si è arricchita di molteplici interessi, dotandosi, nonostante le endemiche debolezze strutturali, di una capacità di sopravvivenza che va ben oltre le alterne fortune, le debolezze degli operatori e la consueta scarsità di mezzi.
In rapida sintesi ricordiamo alcuni avvenimenti che hanno dato impulso a questo gioco di reciproci stimoli fra laici e religiosi.
L’istituzione delle Regioni a statuto ordinario aveva dato forte impulso agli studi delle realtà locali destando l’interesse anche per le cose francescane. Soprattutto la storia delle fondazioni conventuali fu studiata come elemento importante per la valutazione di tendenze spirituali, assetti economici, sviluppi urbanistici. Il rapporto fra insediamenti francescani e territorio si rivelò notevolmente fecondo. Il centenario della morte di San Bonaventura nel 1974, come già qualche anno prima quello della morte del Beato Giovanni Duns Scoto, diede maggiore profondità all’interesse per gli studi francescani già consolidatisi anche nelle Università meridionali. Più ancora questa tendenza si rivelò positiva con l’800° anniversario della nascita di San Francesco nel 1981, come lo era stata in occasione del 750° anniversario della morte nel 1976.
Furono redatte molte tesi di laurea, ci furono collaborazioni importanti sia nei convegni di studio che nel campo dell’editoria. La biblioteca si trasformò in cenacolo dove ancora oggi gli studiosi ricercano, progettano, discutono. La Fraternità Francescana di San Matteo si è trasformata in una sorta di Fraternità allargata dove chiunque, dallo studioso di fama allo studente universitario al giovane liceista si trova a casa sua.
Tutto ciò diede i suoi frutti migliori in occasione del IV centenario della presenza dei Frati Minori a San Matteo nel 1978. Il centenario fin dall’inizio fu inteso come l’occasione per iniziare un’azione culturale più organica in rapporto molto stretto con le istituzioni culturali del territorio e con le Università. Furono celebrati i Convegni di studio del 1978 del 1979 e del 1980 e pubblicati i relativi Atti toccando alcune importanti piste di ricerca, la storia, l’archeologia e il francescanesimo, che in seguito divennero oggetto di ricerche più sistematiche nei convegni di San Severo e in altre iniziative di lungo respiro.
Nella galleria della sala di lettura fu aperta l’esposizione archeologica.
Iniziarono le prime mostre della Bibbia dapprima in modo timido e occasionale, poi con maggiore frequenza e qualificazione.
In tutto questo movimento i laici si assunsero, tra l’altro, le funzioni di collegamento con gli istituti Universitari e con gli studiosi, e quelle più dimesse ma altrettanto importanti di correttori di bozze, disegnatori, fotografi, meccanici, elettricisti, ecc.
Intanto la biblioteca cresceva. Arrivarono cospicue donazioni da famiglie di diverse località della Capitanata. Nello stesso tempo crescevano di numero e di consistenza le varie collezioni di beni culturali.
Biblioteche fino al 1886
La storia delle biblioteche dei Frati Minori del Gargano, della Capitanata e del Molise inizia alla metà del sec. XV con un testo legislativo inserito negli Statuti della Vicaria Osservante della Provincia francescana di Sant’Angelo di Puglia e Molise redatti nel convento di S. Nazario a Morrone del Sannio nel 1448 (cf. P. Doroteo Forte, Testimonianze francescane nella Puglia Dauna, pag. 118).
Art. 28. Item che li libri siano prestati a cuj n’ave bisogno, secundo el suo offitio, maxime a confessori.
Art. 29. Item che li libri dello offitio divino, de confessare e de predicare, de alcuno valore, siano tenuti in lochi securi e inclusi. Et in omne loco se includono li libri e calizi co la clavatura bona per li scandali già provati.
Nei primi decenni del sec. XVI i conventi Osservanti dov’erano le biblioteche, tutti nel Molise, passarono ai Frati Minori Riformati. Tuttavia una traccia importante di queste prime biblioteche è arrivata a noi contenuta negli inventari delle biblioteche monastiche redatti a cura della Congregazione dell’Indice alla fine del sec. XVI.
Fonte: ofmpugliamolise.it